Il progetto Pout Pourri fortemente voluto da Giuliana e Giorgia, le due sorelle comproprietarie del locale, è nato dalla fusiore e dalla raccolta di ogni loro passione, scegliendo di investire in una zona non centrale della città, per creare la loro oasi in un punto da sempre ritenuto solamente industriale. Affianco al focus su accoglienza e ospitalità, punti cardine del loro lavoro, hanno deciso di sposare appieno una filosofia volta alla sostenibilità, dove ogni dettaglio è pensato per ridurre l'impatto ambientale che il loro operato potrebbe avere.
La scelta più evidente è nell'arredamento dove, salotti del '800 e di modernariato si incontrano, senza mai scontrarsi, creando quel pout pourri di stili e di colori che li contraddistinguono. Hanno così trovato modo di accogliere e dare seconda vita anche a quel sofà della nonna, a quel bicchiere trovato in un mercatino dell'usato, al fine di dare un sempre più ampio risalto all'eleganza retró.
Si sono perfettamente inseriti in un progetto di riqualificazione della zona che ad oggi ha regalato moltissime soddisfazioni.
Come il vintage, modulabile e dalle molte sfaccettature, si propongono di mutare anche con il cambiare delle stagioni: il Pout Pourri quindi si trasforma, da accogliente luogo dove sorseggiare un avvolgente tè che riconduca in luoghi lontani o un caldo cocktail, in dinamico giardino, in mezzo a molti alberi da frutto e piante aromatiche, perfetto per una piacevole serata con la brezza estiva.
Lo studio costante e la passione per il mondo dell'ospitalità la fanno sempre da padrone tra i loro salotti tutti diversi tra loro.
L'ultima Drink list del Pout Pourri, non poteva essere piu` azzeccata che per questo momento storico, nasce infatti dalla volonta di prendersi un po` meno sul serio, e di tornare bambini.
Le pagine del menu` sono spesse e quadrate, con angoli smussati, e ogni dettaglio eè pensato per ricordare i libri di storie per bimbi, farci cosí abbandonare per un momento la serietà di tutti i giorni e catapultarci in quei momenti di gioco e spensieratezza che ci caratterizzavano nell'infanzia.
I cocktail hanno ovviamente nomi di animali (riccio, gufo, fenicottero, unicorno,...), ognuno rappresentato da una delle opere darte di AlbrethArt (nome d'arte di Alberto Cicchi), giovane ingengnere ed artista torinese.
Il tutto e` finalizzato a semplificare la scelta, insieme ad Alberto Cicchi da cui è nata una stretta collaborazione, sono stati creati dei disegni che corrispondono a un cocktail che trasporta poi alla scelta conclusiva e all'esperienza gustativa legata ai drinks. Lo spazio riservato agli ingredienti di ogni cocktail e` diverso e meno centrato rispetto a tutte le solite liste, i drinks sono descritti da filastrocche, in modo tale da strappare un sorriso e rendere alla portata di tutti quegli ingredienti che compongono i nostri cocktails magari, altresì, non semplicemente classificabili e comprensibili da chi non è un tecnico del settore.
Anche nel servizio nulla e` lasciato al caso, bicchieri, sottobichieri e racconto alla consegna del cocktail sono stati studiati per offrire una piacevole esperienza ai nostri clienti.
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